Datedea’s Weblog


Sotterranei pedonali trasformati in ricoveri
September 20, 2008, 9:11 pm
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Quattro stranieri avevano ricavato accampamenti di fortuna all’interno dei sottopassi pedonali di corso d’Italia. Si tratta di un tunisino inottemperante a un decreto di espulsione, arrestato e presto giudicato con rito direttissimo; di un cileno residente a Viterbo, nei confronti del quale è stato emesso un foglio di via obbligatorio; e di un marocchino e un iracheno risultati clandestini, che saranno espulsi dall’Italia.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=291921



Ieri la Human Race con il mito-Tergat: «Che bello correre dentro la storia»
September 2, 2008, 8:21 pm
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Esordio in chiaroscuro per le due squadre romane nella serie A. La Roma non è riuscita a superare un Napoli che pure ha giocato quasi tutto il secondo tempo in 10 per l’espulsione di Santacroce. Reti di Aquilani e Hamsik e tanti gol sbagliati dai giallorossi. Lazio in trionfo a Cagliari: sotto con Larrivey, i biancocelesti rimontanto nel secondo tempo con un po’ di fortuna: doppietta di Zarate (il primo su rigore), Foggia e Pandev.A PAGINA 45

Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287318



Pazzi per le sitcom
September 2, 2008, 8:19 pm
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Milano – I medici, le giovani donne, i presentatori, gli agenti pubblicitari, i piloti, le cuoche, gli uomini amanti del calcetto. Non c’è scampo per nessuno. Nella stagione televisiva che sta per iniziare a essere presi di mira saranno in tanti. Il bombardamento, fatto di risate, ironia e leggera perfidia, arriverà dalle sit-com. Le serie, cioè, girate in ambienti chiusi che, usando la tecnica dell’esagerazione e del grottesco, ironizzano su situazioni o personaggi. Ne sono previste molte su Mediaset (che per prima ha lanciato il genere), alcune sui canali Sky e Rai. La novità imminente è Medici miei, in arrivo da martedì su Italia Uno per quattro serate all’insegna della parodia delle vicende ospedaliere. Interpretata da Enzino Iacchetti (che in una puntata crede di essere il dr. House), Giobbe Covatta, Elisabetta Canalis, Antonio Cupo, Eleonora Pedron, promette di essere spassosa. Ma in preparazione ce ne sono molte altre. «Perché – racconta Fatma Ruffini, responsabile delle sit-com Mediaset (nonché direttore dei programmi e dei format) – c’è una disposizione favorevole del pubblico verso questo genere. All’inizio era considerato un riempitivo adatto solo al pomeriggio, poi pian piano ha fatto breccia: i primi anni abbiamo proposto situation comedy più tradizionali, legate alla famiglia, come Casa Vianello o Nonno Felice con Gino Bramieri. L’evoluzione si è avuta con Belli dentro, il Mammo, Don Luca e Finalmente soli che hanno allargato il campo a situazioni diverse.
Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287228



Il Torino finalmente riscopre come si segna
September 2, 2008, 8:07 pm
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da TorinoTrentasei gol in trentotto partite l’anno scorso. Tre in una quest’anno: qualcosa è cambiato in casa Toro. Che ieri ha travolto il Lecce e si è scoperto, se non una grande squadra, almeno un gruppo in grado di divertirsi e far divertire. Ha cominciato Rosina su rigore, ha proseguito Paolo Zanetti deviando quasi involontariamente in rete un tiro di Amoruso a botta sicura, ha concluso il nuovo figliol prodigo Rolando Bianchi. Uno che lo scorso inverno, quando ancora vestiva la maglia del Manchester City, aveva preferito le promesse della Lazio a quelle del Torino salvo poi rendersi conto, a distanza di mesi, che Lotito aveva bluffato e Cairo no. Così, «Rolandinho» si è piazzato sulla schiena il numero 90 e ha sentito i brividi correre lungo la schiena quando la Maratona ha urlato il suo nome, questa volta non per insultarlo ma per eleggerlo nuovo beniamino. «Sono al sessanta per cento», ha detto lui alla fine facendo andare in sollucchero il presidente. Il quale, nell’estate che sta andando in soffitta, ha fatto tesoro degli errori passati: basta con giocatori bolliti o quasi, investimenti mirati e avanti con le forze nuove. E allora: vendere Grella al Blackburn per 5 milioni gli ha permesso di arrivare a Bianchi (costato 8) con una certa facilità, ma non vanno dimenticati i soldi spesi per Amoruso (3,5) e Pratali (3). «Tra acquisti, riscatti di prestiti e comproprietà risolte a nostro favore, ho tirato fuori 20 milioni», puntualizza il numero uno granata.
Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287241



Le burocrazie nemiche della città
September 2, 2008, 8:02 pm
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«L’Arengario ospiterà entro il 2007 il Museo del Novecento». Dove si legge questa profezia clamorosamente smentita dai fatti? A pagina 147 del volume dedicato a Milano – edizione 2005 – della più prestigiosa collana di guide turistiche, quella del Touring Club. Sappiamo invece che quel museo, atteso da decenni, non vedrà la luce prima del 2010. Ma l’incolpevole guida insiste nell’Appendice, a pagina 585: «Lo storico edificio dell’Arengario diverrà, entro il 2007 sede del Museo del Novecento». Guida incolpevole perché gli ingenui autori si sono fidati delle dichiarazioni ufficiali. E pazienza per quei turisti che da due anni vanno in cerca delle sale che ospiteranno Boccioni e Fontana, Sironi e Carrà. È un esempio, ufficialmente documentato, dei soliti snervanti ritardi nel realizzare le opere pubbliche, della elasticità del tempo che passa dalla decisione alla realizzazione. Colpa della politica? Non solo e, per una volta, non principalmente. La responsabilità è delle varie burocrazie, sempre più nemiche della città, sempre più lentocrazie: gli uffici degli assessorati, dove le pratiche dormono sonni tranquilli; le spesso inutili e prolisse gare d’appalto; le varie sovrintendenze capaci solo di dire di no per dimostrare la loro esistenza; le interminabili valutazioni d’impatto ambientale; il famigerato Tar pronto a bloccare qualsiasi opera al primo ricorso di un progettista scartato o di un’impresa arrivata seconda o del solito comitato del «No».
Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287291



Katrina, quell’incubo che duemila morti impediscono di dimenticare
September 2, 2008, 7:46 pm
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Ce le ricordiamo tutti le immagini di uomini, donne e bambini, tutti afroamericani, arroccati sui tetti delle loro abitazioni. Intorno acqua, acqua e ancora acqua. E distruzione. Sono i fotogrammi simbolo di Katrina, l’uragano di categoria 5 che il 29 agosto del 2005 travolse il Sud degli Stati Uniti, provocando danni per oltre 80 miliardi di dollari e 1.836 morti. L’80% dei quali nella sola New Orleans, che vide letteralmente spazzati via i quartieri più poveri, sommersi dall’esondazione del fiume Missisippi.Nata sopra le Bahamas, Katrina risalì velocemente lungo il Golfo del Messico, dirigendosi verso la Florida e aumentando progressivamente d’intensità, fino a raggiungere l’acme e poi perdere forza e scendere a categoria 3, prima di essere assorbita da un fronte freddo nella regione dei Grandi Laghi. Sulla sua strada Katrina ha lasciato distruzione, oltre che in Louisiana, in Alabama, Florida, Georgia, Kentuky, Missisippi e Ohio, con strascichi anche a New York e in Arkansas.Ma certamente il simbolo di quel disastro è diventata New Orleans, teatro di una delle più gravi tragedie naturali della storia degli Stati Uniti. Una tragedia ampiamente annunciata e, proprio per questo, evitabile. Già il 26 settembre il presidente George W. Bush aveva dichiarato lo stato d’emergenza, includendo però solo le contee costiere del Missisippi e dell’Alabama, ma escludendo New Orleans. Questo nonostante già nelle settimane precedenti molte simulazioni al computer l’avessero posta al centro del percorso di Katrina, prevedendo una catastrofe, perché l’80% della città si trova sotto il livello del mare.
Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287185



Divertitevi, finché potete
September 2, 2008, 7:29 pm
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Mai venir meno alle tradizioni: il nostro calcio è fatto così. Si comincia sempre con l’ora di ricreazione. Stravaganze per rendere più appassionante il drammone. Troppo banale veder vincere le squadre che contano, insignificante mettersi a raccontare del Milan che stupisce con Ronaldinho, dell’Inter che ha capito tutto con Mourinho, della Roma che sfarfalleggia sicura. No, noi ci vogliamo divertire così: ora di ricreazione per le grandi squadre, in attesa di… Ed allora ecco il campionato che non ti aspetti, unica variante alla monotonia del ritornello: cinque-sei-sette sorelle… Ieri la fantasia al potere non si è risparmiata: il Bologna è stata una torta (in faccia) avvelenata per i buongustai di San Siro. Il Catania un bon bon firmato Zenga. Il Chievo è tornato a ristabilire certe gerarchie. Il Torino sembra quello di una storia diversa: non sarà solo per Amoruso, anni 33, qualità doc garantita da una carriera a galleggiare tra l’essere e il non essere. Certo, poi c’è Rosina che, per ora, non ha pelati che gli tengano dietro. Zarate, cognome che una volta faceva storia nella boxe, parliamo di un campione del mondo non di un uomo da marciapiede, ci ha deliziato con le sue chicche e mandato la Lazio in testa alla classifica, alla faccia della Roma. Di Natale ha fatto venir rimorsi perfino a chi (e qui alza il dito anche chi scrive) l’ha visto come una cosina senza spessore durante i campionati europei.
Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287244



Città multietnica, messa in 12 lingue
September 2, 2008, 7:20 pm
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Accogliere ed evangelizzare. Anche per la Chiesa cattolica l’immigrazione di massa è una sfida epocale. L’Arcidiocesi di Milano ha risposto con le «cappellanìe etniche». Per assistere gli stranieri che cristiani lo sono già, o per annunciare il Vangelo agli altri.
La Cappellania generale dei Migranti ci sta lavorando da dodici anni. All’inizio si trattava soprattutto di accoglienza e di cura delle povertà. E di un vero e proprio «assalto» alle parrocchie. Oggi sono 23 le strutture pastorali etniche presenti e attive in città, 40 i sacerdoti stranieri, 20 curano queste «parrocchie speciali», gli altri sono in città per studiare, e prestano la loro opera. Si celebra in dodici lingue, c’è un grandissimo fermento. La comunità peruviana ha appena costituito una sua «Hermandad», una confraternita, come non ce ne sono quasi più.
Si accolgono i sacerdoti inviati dalle comunità cristiane straniere, e quando mancano Curia e Propaganda Fide chiamano i giovani con le migliori caratteristiche per condurre quest’opera di apostolato in strade, periferie, quartieri ad alta densità di immigrati. Ma la Curia è attentissima al rispetto delle altre confessioni religiose: «Non si tratta di proselitismo, si accompagnano nella fede persone che sono già cristiane nei Paesi d’origine, e se qualcuno si avvicina alla nostra fede siamo lì.
Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287296



Per i romani un settembre caldo
September 2, 2008, 7:10 pm
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Sarà un settembre caldo quello che aspetta i romani, molti dei quali sono tornati ieri dalle ferie. E la città che ritrovano è in attesa di risposte su tanti temi scottanti, che l’estate ha contribuito a infuocare. Ecco quelli principali sul tappeto nella prima settimana di «normalità».Le strisce blu. Ci sarà tempo ancora due settimane, salvo slittamenti dell’ultima ora, per parcheggiare la propria automobile in tutta la città senza pagare nemmeno un centesimo. Poi scatterà il nuovo piano di razionalizzazione voluto dal Campidoglio, che prevede un aumento della tariffa a 1,20 euro per l’area Ztl, ma anche una diminuzione del 18 per cento delle strisce blu attivate in passato. Una volta disegnata con precisione la mappa delle «zone franche», dove comunque non si potrà sostare per più di tre ore in tutto, la palla passerà nelle mani dell’Atac, che riattiverà passo passo i parcometri. Il parcheggio del Pincio. Ha tenuto banco per tutta l’estate la vexata quaestio della megastruttura di sette piani e settecento posti pronta a sorgere sulla collinetta che domina piazza del Popolo. Come anticipato ieri su queste pagine, è sceso in campo anche il governo per dirimere una matassa altrimenti difficile da districare. Il ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi, ha dato mandato di acquisire tutta la documentazione, per capire quanto sono fondate le ragioni del no, quanto profonde le cause ostative al progetto legate alla presenza di reperti archeologici nell’area.
Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287319



Il Toro ha tre marce in più Lecce mai in partita
September 2, 2008, 7:08 pm
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Torino. Tutto facile per il Toro, nonostante il palo di Antunes direttamente su calcio d’angolo quando si era ancora sullo 0-0. Granata in vantaggio grazie a un rigore di Rosina (29’: inutile mani di Diamoutene). Quattro minuti dopo, il bis: Rosina sfonda a sinistra, Amoruso calcia a colpo sicuro ma sulla traiettoria si inserisce Zanetti per il 2-0 più facile del mondo. La traversa su punizione di Caserta (39’) non serve al Lecce, che nella ripresa subisce il 3-0 ad opera di Bianchi, lesto a ribadire di testa una smanacciata di Benussi.

Fonte: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287255